Il diabete nel cane e nel gatto

Il diabete nel cane e nel gatto

Il diabete nel cane e nel gatto

Il diabete mellito è una delle patologie endocrine più frequenti in cani e gatti e la sua incidenza è in aumento.

Il diabete è una malattia causata da una carenza relativa o assoluta di insulina.

L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas necessario per il trasporto del glucosio nelle cellule in cui viene trasformato in energia o conservato sotto forma di glicogeno.

Il diabete nei cani e nei gatti è generalmente classificato come di tipo 1 e di tipo 2 in base alla classificazione utilizzata nell’uomo, anche se questo potrebbe essere un approccio un po’ troppo semplificato.

Nei cani la forma più frequente è il diabete detto “di tipo 1”. Nel diabete di tipo 1, le cellule beta sono distrutte e quindi i cani diabetici sono in genere insulino-carenti e hanno bisogno di insulina per sopravvivere. Si ritiene che la distruzione sia un processo autoimmune poiché anticorpi contro le cellule beta sono stati trovati in circa il 50% dei cani diabetici di nuova diagnosi.

Il diabete è generalmente presente nei cani di mezza età o anziani ed è più diffuso nelle femmine rispetto ai maschi; sono segnalati casi di diabete anche cuccioli, ed alcune razze (Keeshonden, Golden Retriever, Poodles, Bassotti, Schnauzer) sembrano avere una maggior predisposizione a sviluppare questa patologia.

Nei gatti la forma più frequente è il diabete detto “di tipo 2”. Il diabete di tipo 2 è caratterizzato da 2 fattori: resistenza all’insulina e secrezione anormale di insulina.

Nella resistenza all’insulina i tessuti diventano “meno reattivi” all’effetto dell’insulina. Pertanto, al fine di ottenere lo stesso effetto, le cellule beta hanno bisogno di secernere più insulina per superare questo difetto e, alla fine, questo porta ad un fenomeno di esaurimento. Tuttavia, è stato anche dimostrato che la secrezione di insulina dalle cellule beta è anormale, esacerbando il problema.

I gatti, come gli umani, depositano una proteina chiamata amiloide nelle cellule beta pancreatiche quando diventano diabetici.

Poiché il diabete porta ad alte concentrazioni di glucosio nel sangue, i segni clinici comunemente osservati di diabete sia nei cani che nei gatti sono:

  • Poliuria e polidipsia (maggior produzione di urine e aumento del consumo d’acqua),
  • Polifagia (aumento dell’appetito),
  • Perdita di peso (nonostante l’appetito vorace) o obesità,
  • Debolezza,
  • Cataratta nel cane,
  • Posizione plantigrada (garretto appoggiato a terra) come indicazione di neuropatia nel gatto.

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La diagnosi di diabete mellito sembra essere semplice; con una carenza di insulina, il glucosio ematico aumenta e, quando la sua concentrazione supera la soglia renale per il trasporto del glucosio, il glucosio viene escreto nelle urine.

Quindi, in teoria, la misurazione del glucosio nel sangue e nelle urine dovrebbe consentire di fare una diagnosi corretta.

Questo è vero per la maggior parte dei cani, tuttavia, è noto che i gatti possono mostrare alte concentrazioni di glucosio, non correlate al diabete, quando stressati.

Sono quindi necessari altri strumenti diagnostici per effettuare una diagnosi corretta.

Altri strumenti diagnostici per verificare se un animale ha il diabete e per monitorare un animale diabetico che sta ricevendo un trattamento con insulina sono:

  • Le fruttosamine, ovvero composti che si formano quando il glucosio si lega alle proteine del siero e riflettono i livelli medi di glucosio nel sangue delle ultime 2-3 settimane precedenti l’esecuzione del test.
  • I corpi chetonici sono composti che si formano in animali diabetici mal controllati, cioè insulino-carenti. Sono indice di una maggiore ripartizione del grasso. Alti corpi chetonici e alte concentrazioni di glucosio sono quindi diagnostici per il diabete mellito insulino-carente.

Una volta diagnosticato il diabete è importante verificare che non ci siano altri fattori che possono aver favorito la comparsa dell’ insulino resistenza o della scarsa produzione di insulina come la sindrome di Cushing, una pancreatite o elevati livelli di progesterone dopo il calore (cane).

La terapia del diabete mellito si basa sulla somministrazione di insulina per via sottocutanea.

E’ molto importante utilizzare le siringhe dedicate in base al tipo di insulina utilizzato (da 40 UI/ml versus 100 UI/ml) e ricordare che il dosaggio dell’insulina non è uguale per tutti gli animali diabetici, ma va calibrato sul singolo paziente, poi modificato in base alla risposta valutata tramite curve glicemiche ottenute da misurazioni seriali della glicemia.

Le terapie orali, che si utilizzano nell’uomo, hanno dimostrato scarsa efficacia a fronte di elevate tossicità per cui non sono utilizzabili in medicina veterinaria.

Le diete per animali diabetici sono state studiate per avere una riduzione del tenore di carboidrati e un aumento delle proteine, al fine di poter abbassare la glicemia e di ridurre il peso corporeo per diminuire una delle cause di insulino resistenza (l’obesità).

In ultimo è fondamentale la la cura di eventuali patologie sottostanti.

Il monitoraggio del paziente diabetico è fondamentale per prevenire eventuali complicanze quali:

  • La chetoacidosi diabetica, ovvero una condizione clinica in cui l’accumulo di corpi chetonici, dovuto ad un insufficiente controllo della glicemia, può essere anche letale, se non trattato tempestivamente.
  • Infezioni delle vie urinarie e della cute
  • Cataratta nel cane
  • Neuropatie periferiche.
  • Ipoglicemia, in caso di errori nel dosaggio insulinico.

La prognosi della patologia diabetica è generalmente buona, alle volte è possibile che il paziente non necessiti più della somministrazione di insulina, soprattutto se il diabete era causato da patologie sottostanti e nel frattempo risolte.

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