Il colpo di calore è un’emergenza acuta e potenzialmente letale caratterizzata da un aumento della temperatura corporea che esita in un danno diretto dei tessuti dell’organismo.
Il disordine si verifica con maggiore frequenza durante l’estate, in genere dopo un esercizio fisico o in seguito al confinamento in un’area chiusa con scarsa ventilazione, come l’interno di un’automobile.
Anche se la sua fisiopatologia è complessa, lo stato fisiologico viene scatenato da alterazioni delle normali funzioni di raffreddamento che esitano nell’ incapacità dell’organismo di dissipare adeguatamente il calore.
Il colpo di calore va preso in considerazione in tutti gli animali che presentano una temperatura corporea interna superiore a 41 °C e un’anamnesi compatibile con un’esposizione ambientale, dopo aver escluso le altre cause di ipertermia. Tuttavia, va evidenziato che alcuni soggetti possono presentare al momento dell’esame una temperatura normale o persino subnormale; ciò si verifica in particolare nelle razze brachicefale (in cui è sufficiente una temperatura inferiore per scatenare il colpo di calore), o se l’animale si trova in un avanzato stato di shock.
Il segno clinico più comune negli animali con colpo di calore è l’eccessivo aumento della frequenza respiratoria, la cavità orale e le mucose sono di solito appiccicose a causa della respirazione affannosa e dell’estrema disidratazione.
Le mucose possono apparire scure o molto cariche per la vasodilatazione sistemica.
I soggetti possono presentare incoordinazione, perdita di coscienza, cecità, crisi convulsive o persino coma.
Gli animali con edema cerebrale possono apparire inizialmente intontiti e progredire verso la comparsa di barcollamento involontario, tremori e ottundimento. Si può avere anche una diminuzione dei riflessi (ad es., pupilla, cornea). Le mucose o gli occhi possono evidenziare un ittero dovuto ad un’imponente distruzione dei globuli rossi o disfunzione epatica.
Negli stadi terminali del colpo di calore, è possibile osservare respirazione superficiale ed apnea da disfunzione neurologica.
Le mucose, i padiglioni auricolari e la vulva possono rivelare ecchimosi, che indicano la possibile presenza di alterazioni della coagulazione.
Di solito è presente un aumento della frequenza cardiaca con polso debole dovuto all’ estrema ipovolemia.
L’animale può presentare diarrea emorragica o feci molto scure e può essere presente un’urina scura, “color Coca Cola”.
I soggetti con colpo di calore, generalmente, si rifiutano di alzarsi o non ci riescono.
Esistono alcune patologie che impediscono un’appropriata dissipazione del calore, come la paralisi laringea o le affezioni delle vie aeree superiori, del sistema neurologico o di quello cardiovascolare.
All’ inspirazione si possono osservare forti rumori respiratori, che indicano difetti anatomici sottostanti o malattie delle prime vie aeree.
Lo scopo primario del trattamento degli animali con colpo di calore è diminuire rapidamente la temperatura corporea quanto basta per prevenire l’ulteriore danneggiamento dei tessuti e degli organi vitali, ma non così rapidamente da causare ipotermia ed indurre l’attivazione dei meccanismi di produzione del calore.
Inoltre, il rapido raffreddamento superficiale può determinare una vasocostrizione periferica, che inibisce i meccanismi di raffreddamento e determina la deviazione del sangue caldo verso gli organi interni.
Dopo il raffreddamento, si possono sviluppare delle sequele secondarie al colpo di calore che complicano lo stato dell’animale; è essenziale che quest’ultimo sia condotto immediatamente presso il Veterinario e monitorato.
Il colpo di calore è un’emergenza medica; quindi i proprietari devono avviare immediatamente il trattamento compiendo alcuni passi per raffreddare progressivamente l’animale per riportarlo alla normale temperatura corporea.
Il proprietario deve sottoporre l’animale ad una docciatura prima di trasportarlo dal Veterinario.
Uno studio ha dimostrato un tasso di mortalità del 49% per i soggetti che non sono stati raffreddati dai proprietari, contro il 19% di quelli che sono stati raffreddati prima di essere trasportati dal veterinario.
La chiave del successo del trattamento e della guarigione dal colpo di calore è la precocità del riconoscimento e della terapia.
I proprietari devono essere consapevoli dei potenziali sviluppi associati al danno permanente di reni, cuore e fegato. Le vittime del colpo di calore possono mostrare deficit neurologici residui e sono probabilmente predisposte a ripetute lesioni da cause termiche in futuro.
Al fine di prevenire il colpo di calore, è necessario comprendere i rischi del confinamento o dell’esercizio fisico in ambienti molto caldi.
Per evitare il colpo di calore da sforzo negli animali da lavoro, bisogna programmare gli allenamenti o le competizioni all’ aperto durante le ore più fresche della giornata, se possibile.
È stato dimostrato nell’ uomo che per un acclimatamento parziale ad un ambiente caldo sono necessari da 7 a 21 giorni. Sembra probabile che un analogo arco di tempo sia richiesto anche per i nostri amici animali; tuttavia, in alcuni casi l’acclimatamento completo può richiedere fino a due mesi. Il non corretto acclimatamento può essere la ragione per cui all’ inizio dell’estate viene segnalato un maggior numero di casi di colpo di calore.
Il colpo di calore può essere facilmente prevenuto se si adottano misure capaci di consentire un corretto acclimatamento, una ventilazione adeguata ed il libero accesso all’ ombra e ad acqua da bere fresca.
Per quanto riguarda l’ambiente in cui soggiorna l’animale, è necessario che sia mantenuto ad una temperatura più fresca possibile.
Come prima cosa è bene ventilare ambiente al mattino presto, quando l’aria esterna è ancora fresca, poi chiudere bene le finestre ed oscurare i vetri con l’avvolgibile o le persiane, se durante la giornata ci batte il sole.
Sarebbe bene lasciare a disposizione delle aree prive di tappeti con le superfici fresche come il marmo, mattonelle di ceramica o monocottura, lastre di metallo, che in caso di superfici di parquet possono essere posate sopra.
Riempire le bottiglie PET con acqua, oppure i blocchi per frigobox e congelarle nel freezer, poi infilarle in un calzino o avvolgerli in un panno di microfibra o spugna e distribuirli nell’ambiente posandoli sul pavimento.
Pochi animali si sdraiano attaccati alle bottiglie, ma il vero scopo è quello di rinfrescare l’aria circostante in quanto quando l’aria calda scioglie il ghiaccio si rinfresca ed, essendo l’aria fresca più pesante, si mantiene in basso facendo salire quella calda in alto.
Se l’ambiente è provvisto di un climatizzatore possiamo mantenere la temperatura ambientale mite, ma mai gelata che potrebbe procurare all’ animale problemi di salute specialmente in caso di bruschi sbalzi termici.
Anche il ventilatore va benissimo, ma deve essere usato solo quando l’animale è vigilato; sia nel caso del ventilatore che del climatizzatore è necessario assicurarsi che il getto d’aria non colpisca mai direttamente l’animale, ma venga direzionato in alto per rinfrescare o smuovere l’aria.
Come nell’ uomo, la prognosi del colpo di calore dipende dalla durata e dalla gravità dell’ipertermia, prima che sia instaurato il trattamento. Inoltre, è condizionata dalla presenza o assenza di eventuali malattie sottostanti.
Il rischio di sviluppo di complicazioni potenzialmente letali è notevole; quindi, nella maggior parte dei casi la prognosi è inizialmente riservata.
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